Discussioni generiche su Catasto
In questa sezione potete inserire quesiti vari riguardanti il Catasto, Visure catastali, Planimetrie, Volture, Accatastamenti, Estratti di mappa, Frazionamenti, Elaborati planimetrici, Superfici catastali, e altro ancora, esponete il vostro dubbio, un consulente proverà a chiarirlo entro breve tempo.
Il forum è aperto a tutti, anche nelle risposte, quindi chi si sente di risolvere il quesito, o solo per dare la propria opinione, anche se non fa parte della struttura, è ben accolto, date pure la vostra risposta in questo spazio.
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a seguito di una eredità pervenuta da testamento olografo, che assegna due quote ben definite di terreno ai due eredi, dobbiamo frazionare due mappali. A chi competono le spese?
Pare un quesito stupido per l'ovvietà della risposta, ma vorrei poter rispondere co cognizione di causa all'altra parte che pare non esserne convinta.
Grazie

Grazie per leventuale risposta. guido

Ringrazio per l'attenzione.
Cordiali saluti.
"Spettabile Ornella,
anche se sembra anomalo le due unità immobiliari non possono essere unite catastalmente, in quanto intestate a ditte diverse. L'abbattimento del muro può essere individuato come manutenzione ordinaria per cui non occorrono autorizzazioni, neanche per la fusione, anche se solo urbanistica, perché occorrono autorizzazioni solo in caso di aumenti di unità immobiliari, quindi frazionamenti."

Grazie per l'eventuale chiarimento.


non siamo d’accordo con lei e sosteniamo che trattasi di A/10 con la seguente motivazione:
Nelle categorie catastali C/1 vanno inquadrati le attività di "Rivendita" cioè acquistati all'ingrosso e rivenduti al dettaglio, se trasformati all'interno dell'attività si tratta di laboratori artigianali, nel suo caso trattandosi di prestazione di attività di "Noleggio" quindi non si rivende e non si trasforma nulla, la categoria catastale A/10 è quella più corretta, premesso comunque che nello specifico non si rivenda nulla, gadget, souvenir ecc. anche se inerenti all'attività turistica e di noleggio, altrimenti passa tutto in C/1.

l'accatastamento va presentato a lavori ultimati da un tecnico abilitato, geometra ingegnere o architetto.

se le due unità hanno gli stessi intestatari con le medesime quote, la denuncia di fusione al catasto va presentata entro 30 giorni dall'ultimazione dei lavori.

se trattasi di uffici destinati alla fruizione pubblica vanno catastati come B/4, quindi esenti da IMU.

nel suo caso l'impianto fotovoltaico non va accatastato in quanto trattasi appunto di impianto a servizio di una abitazione che non comporta variazioni planimetriche o di superficie.

anche se sembra anomalo le due unità immobiliari non possono essere unite catastalmente, in quanto intestate a ditte diverse. L'abbattimento del muro può essere individuato come manutenzione ordinaria per cui non occorrono autorizzazioni, neanche per la fusione, anche se solo urbanistica, perché occorrono autorizzazioni solo in caso di aumenti di unità immobiliari, quindi frazionamenti.


Grazie in anticipo per la cortese risposta.

Quale documento devo richiedere al catasto per la fusione? Posso farlo io o è necessario l'intervento dell'architetto? E' possibile presentare la richiesta durante i lavori di ristrutturazione o solo al termine con la dichiarazione di fine lavori?
La ringrazio in anticipo per il cortese aiuto.
Clara


Alla luce di quanto esposto devo procedere all'aggiornamento delle planimetrie catastali e se devo farlo potrà incidere sulla rendita dell'immobile? Grazie

espongo il mio quesito, soprattutto alle luce della recente riammissione dell'emendamento relativo al pagamento della prima rata IMU per immobili con rendita catastale superiore ad € 750,00.
Nel mio condominio si è verificata al seguente situazione: sono stati unificati, tramite l’abbattimento di un muro divisorio, due appartamenti attigui (ciascuno all’origine composto da 4 vani), intestati a due distinti soggetti (marito e moglie) ed acquistati in due diversi momenti.
Al catasto non è stata presentata alcuna variazione (mi auguro che almeno siano stati richiesti i relativi permessi comunali anche se all’Amministratore del Condominio non è stata consegnata copia alcuna) per cui in anagrafica catastale risultano ancora due unità separate, con rendita catastale ovviamente immutata, (una di € 454,48 e l’altra di € 444,15) nonostante l’unita immobiliare cosi costituita abbia ora tripla esposizione ed un totale di 8 vani (con doppio bagno). Le due unità immobiliare vengono presumibilmente considerata prima casa quindi con le pertinenze ed agevolazioni del caso.
Poiché negli anni passati anche io ho ristrutturato e modificato il mio appartamento, richiedendo i relativi permessi (ai tempi DIA), fornendo all’amministratore copia di tutto e soprattutto comunicando al catasto tutte le variazioni del caso, ora mi ritrovo, giustamente, con una rendita catastale modificata che va a superare il tetto massimo previsto per l’eventuale esenzione, mentre i condomini interessati continuano e continueranno a beneficiare di tutti gli sgravi fiscali non avendo comunicato alcuna variazione. A detta loro tutto rientra nella normalità e non vi è necessità di fare alcunché anche perché, sempre a loro dire, al catasto non interessa quanto avviene nella proprietà privata.
Vi sarei grata di una cortese risposta.


deve procedere con la presentazione della nuova Planimetria che rispecchi l'attuale distribuzione interna.

la dicitura sta a indicare che trattasi di bene comune senza rendita.